Il Decreto PNRR del 2024, recentemente pubblicato, introduce una serie di incentivi significativi nell'ambito del Piano Transizione 5.0, noto anche come Industria 5.0, mirati a favorire l'innovazione e la transizione energetica e digitale delle imprese.
Ma, pur soddisfacendo i requisiti per poter accedere ai bonus, l’iter burocratico è tutt’altro che semplice. In attesa del Decreto Attuativo interministeriale a cui la legge rimanda, nel testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale troviamo le prime indicazioni sulla procedura da eseguire.
Il primo passaggio sarà mandare una comunicazione preventiva al GSE (Gestore dei Servizi Energetici S.p.A.) fornendo una descrizione dettagliata del progetto di investimento, il costo e una certificazione "ex ante" rilasciata da un soggetto valutatore indipendente. La legge rimanda al Decreto Attuativo l’individuazione di chi certificherà il risparmio energetico, ma prevede già che tra questi ci siano le Energy Service Company (ESCo) – come Limes Energy Solutions.
Questa comunicazione serve per prenotare l’incentivo, che verrà poi erogato sotto forma di credito d’imposta non cedibile. In questa prima comunicazione non serve inserire l’eventuale investimento finalizzato all’autoproduzione di energia rinnovabile – tipicamente il fotovoltaico, che verrà poi computato fino al 140% del valore. [link].
Il GSE, trasmetterà al MIMIT l’elenco delle aziende e dei crediti prenotati, dopo aver controllato l’esattezza dei documenti presentati. Ottenuta la conferma, tocca all’azienda comunicare sistematicamente lo stato di avanzamento dei lavori al GSE, il quale a consuntivo confermerà l’importo del beneficio fiscale, o un valore minore, in caso di investimenti previsti ma poi non effettuati. In nessun caso sarà possibile una variazione al rialzo.
Completati gli investimenti, le imprese dovranno inviare, sempre al GSE, la documentazione sull’effettiva realizzazione dei lavori, compresa una relazione del valutatore indipendente.
Sarà cura del GSE informare l’Agenzia delle Entrate degli importi definitivi e le aziende beneficiarie che, almeno dopo 5 giorni dalla comunicazione, potranno detrarlo in compensazione “orizzontale” tramite Modello F24 entro l’ultimo giorno del 2025. In caso di incampienza, le aziende potranno detrarre la parte eccedente nei cinque anni successivi, in quote uguali.
Il credito non verrà conteggiato per la formazione del reddito al fine IRES e IRAP, e nemmeno per il rapporto di cui agli artt. 61 e 109, comma 5, del TUIR.
Le imprese che beneficiano del credito d'imposta devono conservare tutta la documentazione relativa, come:
fatture
documenti di trasporto
altri documenti relativi all'acquisizione dei beni agevolati
Tutti i documenti devono contenere un espresso riferimento alla norma, nella forma comunicata dal futuro Decreto Attuativo. Non è specificato, al momento, se si potrà integrare in un secondo momento i documenti già stampati – perché comunque gli incentivi riguardano i beni acquistati dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025.
Un revisore contabile dovrà inoltre certificare i costi effettivi e tutta la documentazione, anche per le imprese che non sono tenute per Legge alla revisione dei conti. Per queste ultime è previsto, a compensazione di questo costo, una maggiorazione della base di calcolo fino a 5.000 euro. E’ una delle misure pensate appositamente per le Piccole e Medie Imprese.
Tutto sommato il Decreto PNRR offre incentivi interessanti per l'innovazione e la transizione energetica e digitale delle imprese, nonostante il farraginoso meccanismo burocratico.
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